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Una giornata da medico volontario vaccinatore, in Chiesa

Cenacolo Odontostomatologico Italiano

L’esperienza della presidente del COI-AIOG impegnata a supportare una iniziativa promossa dalla Cesi


Da un anno a questa parte viviamo un periodo difficile e complicato. La pandemia ha stravolto le nostre vite, travolgendo purtroppo quelle di molte, troppe persone, anche tra i medici e gli operatori sanitari. Noi continuiamo nella nostra attività quotidiana come Odontoiatri, al servizio dei pazienti, mettendo in atto e applicando procedure e protocolli sempre più rigidi, garantendo elevati standard di sicurezza.
L’ unica possibilità di sconfiggere questa pandemia sono sicuramente i vaccini, e vaccinare la popolazione in tempi brevi è diventato un imperativo pressante, a partire dalle fasce di popolazione più fragile per età o patologie.

Noi, Cenacolo Odontostomatologico Italiano, attraverso la FISM, abbiamo già dato piena disponibilità alla campagna di vaccinazione, mettendo a disposizione i soci delle nostre sedi Cenacolo presenti su tutto il territorio nazionale.La pandemia si combatte principalmente sul territorio. Personalmente, credo che gli annunci non bastino e  bisogna far seguire  gli atti concreti. 

Mi sono offerta come medico vaccinatore volontario nella giornata del Sabato Santo. Per una iniziativa unica in tutta Italia, grazie a un Protocollo tra il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e il Presidente della Cesi  Siciliana Mons. Salvatore Gristina, le sedute di vaccinazione si sono svolte in circa 300 Chiese della Sicilia. Un’iniziativa lodevole e dal forte significato etico e sociale, che ho voluto condividere, dando il mio contributo. Le Chiese e le Comunità parrocchiali ad esse collegate, sono profondamente permeate nel tessuto sociale e sono il punto di riferimento per molti cittadini cattolici e non. Sono loro l’avamposto e spesso i primi ad intercettare le difficoltà e lo stato di disagio sociale in cui versano purtroppo molti nuclei familiari.

L’azione di sensibilizzazione e di sprone alla vaccinazione che possono attuare nei confronti dei loro parrocchiani è sicuramente più efficace di tanti servizi giornalistici. Ritengo questo l’intento e il significato della giornata. Peraltro il tutto era stato ben organizzato dall’ASP della mia provincia, Catania. Nella sede in cui ero stata assegnata, la parrocchia del Sacro Cuore dell’Istituto Salesiano Don Bosco di S. Gregorio, l’organizzazione è stata ineccepibile, a partire dal parroco Don Viviano che ci ha accolto e messo a disposizione i locali adeguati. Con me un informatico e un’infermiera professionale.

All’ingresso stazionava un’ambulanza della Misericordia locale, e i volontari della stessa ci hanno dato un aiuto notevole nel gestire il flusso delle persone in attesa della vaccinazione. Nella mia azione sono stata supportata da un dirigente medico dell’ASP di Catania, la dott.ssa M. Cipri. L’ASP ci ha fornito tutti i presidi medici e le attrezzature per affrontare eventuali emergenze, e ho avuto a disposizione anche un defibrillatore. Abbiamo vaccinato la fascia di età compresa fra i 69 ed i 79 anni. Nonostante fosse il Sabato di Pasqua, molte sono state le persone che avevano prenotato il vaccino. Certo, non con numeri da hub vaccinale, ma, con evidente entusiasmo e determinazione, questi cittadini, parrocchiani e non (l’azione di sensibilizzazione era su tutto il territorio di riferimento), sono venute a vaccinarsi, consapevoli di un atto così importante.

E’ stato un segnale significativo.

In questo periodo di tragica pandemia ma anche di gran frastuono mediatico sui vaccini, gli atti concreti da parte  dei medici, anche medici odontoiatri come la sottoscritta, e personale sanitario sono importanti. E aggiungo, valutiamo bene l’aspetto fondamentale della comunicazione. Una comunicazione sì scientifica, ma che deve diventare trasparente, univoca e comprensibile, in modo da generare consapevolezza e piena  fiducia nei cittadini.

Dott.ssa Maria Grazia Cannarozzo: Presidente Nazionale Cenacolo Odontostomatologico Italiano  

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